venerdì 28 luglio 2017

Auxiliario Palatino Cornuti 325 A.D. epoca di Costantino






























Nell'immagine il soldato indossa una maglia di ferro dalle maniche lunghe sino al gomito ma piuttosto corta, si tratta dell'esemplare più recente ritrovato (databile appunto al IV° secolo) di maglia romana.
Potrebbe essere attribuibile ad un arciere magari a cavallo, ma un fante avrebbe certamente indossato qualcosa di molto simile.
Lo scudo riporta il disegno proprio degli auxiliari Cornuti con in alto il monogramma composto dalla "P" e dalla "X" incrociate divenuto simbolo dell'appartenenza al credo Cristiano ormai molto diffuso anche in ambiente militare ed adottato dall'Imperatore Costantino in occasione della battaglia di Ponte Milvio.
Bandelle di strisce di stoffa incrociata ed annodate in sommità costituiscono una comune protezione per le gambe adottata sia in mancanza che in presenza dei pantaloni.
La larga cintura militare di stile germanico consente l'applicazione di una borsa mediante piccoli anelli metallici. Il fodero della spada può essere indifferentemente appeso ad una sottile bandoliera o alla cintura stessa e la bandoliera aiuta a reggere la cintura.
Le lance da urto hanno puntali dalla forma leggermente diversa da quelli a foglia che li hanno preceduti.
L'elmo è il modello di ispirazione sassanide ottenuto da due semisfere rivettate assieme da una cresta centrale, ha paraguance di medie dimensioni ed un paranuca piuttosto piccolo.
Lo caratterizza la bordatura cucita di cuoio e la presenza di un foro in corrispondenza delle orecchie, adottato, probabilmente, per meglio avvertire gli ordini impartiti con gli strumenti militari.






















Sono stati rinvenuti moltissimi esemplari di questi elmi che provenivano dalla produzione in larga scala delle Fabbriche di armi create da Diocleziano.
Questo particolare modello dalla grande semplicità costruttiva si diffuse rapidamente e divenne molto più comune degli elmi conici a segmenti rivettati che si erano diffusi al periodo della Tetrarchia.
Questa tipologia di elmo, con minime differenze, rimarrà in uso per due secoli perciò come e ancor più degli elmi gallici e poi italici imperiali.













Ecco la ricostruzione e lo spaccato dell'elmo romano-sassanide nella sua forma più semplice privo di ogni decoro. La sua costruzione tradisce la volontà di produrre grandi numeri senza un particolare investimento di tempo e maestria artigianale, ma osservando i modelli ricoperti di argento dorato e ricchi di iscrizioni e decori ma identici nella sostanza ai modelli di base, ci si convince che il livello della tecnica costruttiva dell'epoca fosse semplicemente questo.




















 
La ricostruzione di questo elmo ci consente di vedere il sistema di cucitura del cuoio ai bordi dell'elmo stesso che comprendeva anche uno strato di feltro. L'attaccatura dei paraguance e del paranuca avveniva tramite striscette di pelle e quasi mai con le più complesse cerniere di metallo.

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